In
occasione del 70° anniversario del voto alle donne, questo
pomeriggio parteciperò all’iniziativa in piazza Monte Grappa di
SNOQ in cui verranno ricordate le vittime di violenza.
Troppo
spesso le donne si ritrovano a vivere situazioni di pericolo proprio
all’interno delle mura domestiche e a subire violenza da persone
vicino loro.
Nel
corso del “Tour di Biumo” con Davide Galimberti abbiamo
incontrato EOS, associazione varesina che da 18 anni gestisce il
Centro di ascolto e accompagnamento delle donne e minori
maltrattati.
Ci
sono stati presentati i dati e le problematiche che l’associazione
vive, dall’apertura del Centro di via Frasconi, sono state
assistite 1200 donne di cui 37 solo nel primo quadrimestre del 2016.
Queste sono solamente la punta di un iceberg, di moltissime
situazioni che ancora per tantissime difficoltà non riescono ad
emergere.
L’allontanamento
dalla casa coniugale, da parte delle vittime e dei loro figli, è
difficile, a volte è una scelta che necessità di un lungo percorso
di accettazione che nasce grazie anche il sostegno di psicologi e
avvocati forniti dall’associazione;
Uno
dei freni maggiori di queste donne è la difficoltà nel trovare una
abitazione, le responsabili del Centro ci hanno sottolineato che
attualmente il Comune non ha destinato nessun appartamento di sua
proprietà per questi casi. Alla difficoltà di avere un alloggio si
aggiunge quella di trovare un lavoro e di poter inserire i figli
nelle strutture parascolastiche , non esistono canali preferenziali.
Tutto
questo non può continuare, è assolutamente necessario che la
prossima Amministrazione provveda a intensificare il coordinamento
tra i Centri d’Ascolto e l’Assessorato competente, sia per la
gestione dei casi, sia per intraprendere campagne di educazione e
informazione; inoltre andranno identificati alcuni appartamenti
Comunali da destinare a donne vittime di violenza per il periodo
necessario al superamento della difficoltà e il Comune dovrà
diventare il promotore di progetti per ottenere l’affidamento di
appartamenti siti sul territorio varesino dall’Agenzia Nazionale
per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e
Confiscati alla Criminalità Organizzata proprio come è stato fatto
per la casa rifugio destinata ai casi più gravi.
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